PADOVA, PALAZZO DEL BO E LA SPECOLA
SABATO 07 FEBBRAIO 2015
PALAZZO DEL BO
Una locanda famosa dedicata al “Bo”, il bove, esisteva nel centro di Padova già nel Trecento, molto prima che l’edificio diventasse la sede principale dell’Università. Si chiamava Hospitium Bovis, forse perché era vicino a una zona di commercio di bovini. Il Palazzo, le cui parti più antiche risalgono al Duecento, viene donato nel 1405 da Francesco da Carrara a un commerciante di carni, per poi passare in uso all’Ateneo, che ne diventa definitivo proprietario nel 1539. Nella seconda metà del Cinquecento il Bo viene ampliato e trasformato; il corpo principale del Palazzo, con il Cortile Antico a doppio ordine di colonne, prende la forma che oggi conosciamo. Il radicale intervento è attribuito ad Andrea Moroni, architetto molto attivo in città. Il Cortile è ornato da numerosi stemmi, lì collocati fino alla fine del Seicento per rappresentare le famiglie degli studenti e coloro che occupavano cariche accademiche. Tra le sale più importanti di Palazzo Bo vanno ricordati il Teatro Anatomico e l’Aula Magna, citata già nel 1399 come parte dell’Hospitium Bovis e assegnata poi ai giuristi (ma a Galileo, a causa del forte afflusso di studenti alle lezioni, fu consentito di utilizzarla per l’insegnamento). A metà Ottocento si decide di riservare l’Aula alle cerimonie: di qui la decorazione del soffitto e in seguito la sistemazione.
LA SPECOLA
“Questa torre, che un tempo conduceva alle ombre infernali, ora sotto l’auspicio dei Veneti apre la via agli astri”. L’iscrizione posta sopra l’ingresso della Specola ne testimonia il drastico cambio di funzione nei secoli. La torre, già sede dell’osservatorio astronomico dell’Università, sorge infatti nel luogo in cui Ezzelino III Da Romano, tiranno di Padova nel Duecento, aveva fatto sorgere il suo castello, dove, secondo la tradizione, imprigionava e torturava i nemici. Nel Trecento Francesco I Da Carrara riedificò la fortezza e venne eretta l’attuale torre. Del Castello dei Carraresi, nel tempo, rimase solo la memoria dell’antica funzione militare, finché nel Settecento l’Università ne decise la trasformazione in osservatorio (specula). Incaricato della riconversione fu un professore di astronomia, l’abate Giuseppe Toaldo, che nel 1765 effettuò delle visite preliminari per studiare struttura e caratteristiche degli osservatori di Pisa e Bologna. Toaldo affidò il progetto di trasformazione del Castello all’architetto Domenico Cerato. I lavori, iniziati nel 1767, durarono dieci anni: nel 1777 l’Università poteva inaugurare la Specola. Uno dei primi visitatori del nuovo osservatorio fu Goethe (1786), che descrisse l’esperienza nel suo Viaggio in Italia. La Specola venne utilizzata fino agli anni Trenta del Novecento, quando l’Università iniziò la costruzione dell’Osservatorio di Asiago.
Durata della Visita 2 ore e mezza circa
Posti disponibili N° 30
Quota di partecipazione : € 10,00
Ritrovo in palestra a Trivignano ore 8.10 – Partenza ore 8.15
Ritrovo davanti al Palazzo del Bo ore 9.15 Massima puntualità.
Per il pagamento della quota passare in segreteria
PRENOTAZIONI E PAGAMENTO: presso la segreteria della palestra. Tel.3283819364
Lun.- Mar.- Merc.- Giov.-Ven. dalle 17.00 alle 19.00 - Telefonare: Girardi Eugenio 041 909958 cell.3408532657
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